Osnovna škola-Scuola elementare Giuseppina Martinuzzi Pula-Pola
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A.S. 2017/2018
Riflessioni degli alunni della IIIa della scuola „Giuseppina Martinuzzi“ di Pola in merito a delle punizioni subite e secondo loro ingiuste.
Anch' io sono stata/o ingiustamente punita/o
Un giorno, io e il mio papà siamo stati in Italia, in giro per negozi. C' erano tante, ma tante belle cose… Il mio papà mi ha raccomandato di non toccare niente. Naturalmente io ho preso in mano una scultura per vederla meglio; papà si è arrabbiato moltissimo. Io penso che non avesse il motivo per farlo dato che non avevo rotto nulla…ma è finita com'è finita…mi son presa una sculacciata e una bella romanzina.
Dea Cvek
Di essere ingiustamente puniti è successo sicuramente a tutti i miei amici e così pure a me; per fortuna non di recente. Per questo motivo non so raccontare di preciso l'episodio, ma posso dire che venire ingiustamente puniti fa star male e mi ha fatto piangere. Infatti, all'asilo, sono stato messo in castigo per qualche cosa che non avevo fatto. Non mi ricordo il motivo ma so che stavo male, ero triste e non volevo più andare all'asilo. Avevo cercato di spiegare alle maestre le mie ragioni, ma non mi volevano ascoltare.
Adrian Kraljević
Anch' io sono stata punita ingiustamente. Infatti, un po' di tempo fa, quando ero piccola, sono stata punita dalla mamma per colpa delle mie amichette che avevano pitturato il pavimento di legno e avevano buttato le carte delle caramelle sotto il mio letto. Dato che sono rimasta lì a guardare senza dir nulla, la mamma mi ha castigato…credo che sia stato ingiusto ugualmente.
Sara Margan
Io non sono mai stata ingiustamente punita, però posso immaginare come ci si senta essere puniti senza alcun motivo. Se questo succedesse a me, mi sentirei triste ed arrabbiata.Credo però che proverei dire a tutti che la colpa non è mia.
Spero che questo non mi succeda mai.
Lara Ulika Razzi
Anch' io sono stata punita ingiustamente quando andavo ancora all'asilo.
La maestra ci aveva messo della musica e noi ballavamo. La mia amichetta Nicoletta, ad un certo punto, nella foga del ballo, ha sbattuto contro l'armadio, facendosi male. La maestra ha pensato che io e la mia amica Paola avessimo spinto Nicoletta e ci ha sgridato per bene. Comunque non ci ha castigato, ma anche la sgridata è stata ingiusta.
Ancor oggi mi ricordo di questo strano e ingiusto episodio.
Katerina Terlević
Un giorno è venuto a trovarmi mio cugino Ivan, che è un po' birichino e combina sempre disastri. Mio fratello Marco studiava in camera sua. Ivan decise di fargli uno scherzetto e di prendergli il cellulare. Io non ero d' accordo, ma Ivan mi convinse a partecipare. Preso il telefonino, Marco iniziò a correrci dietro. Correndo, Ivan è inciampato e ha rotto un vaso antico della mamma. La mamma si è arrabbiata tantissimo ma Ivan ha iniziato a piangere e non è stato punito, mentre io sono rimasto due settimane senza poter giocare al telefonino. Secondo me, io sono stato punito ingiustamente.
Antonio Drandić
Un giorno, quando andavo ancora all' asilo, facevamo un gioco che si chiamava „Topo cieco“. Quando fu il turno della mia amica, io scherzando le dissi all'orecchio “psssch…“ senza però svelare il nome del compagno che cercava di riconoscere. La maestra invece pensò di sì e chiese spiegazioni alla mia amica e lei, dopo un attimo confermò; ma era una bugia vera e propria. Alla fine del gioco tutti ricevettero le caramelle e solo io no. Fu veramente ingiusto.
Gabriel Peršić
Era una bella giornata di sole. Giocavo a calcio con il mio amico davanti alla casa dei nostri vicini. Nella foga del gioco, il mio amico ha dato un calcio al pallone mandandolo a finire contro una finestra dei nostri vicini rompendone il vetro. Al suono di vetri rotti, mia mamma è corsa giù in strada sgridandomi e non mi ha più lasciato giocare. Ero molto triste perché sono stato punito ingiustamente.
Simon Rašula
Io sono stata punita perché non volevo fare i compiti; ero arrabbiata e non volevo neppure recarmi all' allenamento. La mia mamma, che non perde mai la pazienza, esasperata, mi ha colpito per il braccio. ..sono rimasta senza parole, stupita ed umiliata.
Anche se la punizione era giusta ed era tutta colpa mia, ancor oggi mi ricordo di questo bruto episodio.
Natali Zanco
Era una bellissima giornata d' estate. Io e mio fratello Oleg giocavamo in cortile con la palla. Ad un certo punto, Oleg ha lanciato la palla con quanta forza aveva, scaraventandola sul vaso di fiori preferiti della mamma. Ma invece di Oleg, sono stata io ad essere ingiustamente punita, perché la mamma non credeva che Oleg, così piccolo avesse potuto fare un danno così grosso.
Vita Petretić
Un bel giorno, mentre apparecchiavo la tavola e mettevo a posto bicchieri, piatti e posate, mi distrassi un momento e feci cadere un piatto. La mamma mi sgridò e mi mise in castigo.
Uffa, io non l' avevo fatto apposta, quindi mi ha punito ingiustamente.
Simona Glavaš
Evviva l' estate! Divertiamoci con gli acrostici
Classe Terza A (IIIa) della SE „Giuseppina Martinuzzi“ di Pola
Meravigliosa Mi piace nuotare nel mare e
Acqua che Andare in spiaggia… ciò mi
Rinfresca l' Rende felice ed
Estate. Entusiasta.
Katarina Terlević Petra Balde
Montagna Mangio vicino all'
Altissima Acqua e urlo spaventata…un
Rocciosa che Ragno
Emerge dal mare. Enorme mi scruta divertito.
Antonio Drandić Ela Ćakić
Mare…si alza e Microorganismi,
Arriva fino alla Arcobaleno,
Riva con Ragno di mare ed
Energia. Effetto d' acqua salata.
Gabriel Belci Jan Čeke
Sole piacevolmente Salto nell'
Occupato a riscaldare Onda
Le spiagge con Lontana e vedo l'
Eterno amore. Erba marina.
Iris Bijuk Vita Petretić
Salate Salto nel mare tra le
Onde Onde con la maschera e osservo
Limpide Le alghe marine che nell' acqua si
Estive. Ergono orgogliose.
Natali Zanco Simona Glavaš
Sicura Splende
Ormai Ogni giorno
Leggo con Luccicando tutta l'
Entusiasmo un bel libro. Estate.
Claudia Polčić Laetitia Fosco
Beato chi Bevanda d'
Andrà a Ananas è
Raccogliere le Ricca di vitamine
Conchiglie e le Come l'
Alghe colorate. Acqua di ossigeno.
Linda Radovan Gabriel Peršić
Esistono Ombra
Scogli coperti da Naturale dei pini
Tante Da fresco
Alghe e molti A tutti.
Tipi di Nicoletta Selovin
Erbe marine.
Linda Radovan
Pioggia Bisogna
Estiva Osservare il
Sulla spiaggia Sole
Cade Cocente per
E rinfresca. Orientarsi.
Nicoletta Selovin Lina Grabrović
Pallone, gioco in Meraviglioso è stare con l'
Allegria Amorevole mamma al
Lungo il Mare assieme alla
Lido con gli Migliore
Amici. Amica.
Mishel Moscarda Sara Margan
Sabbia dappertutto; i Sabbia,
Pirati e Palla,
I pescatori pescano in Isola… Un'
Alto mare Ape
Grandi granchi. Grossa
Gareggiano i pescatori Gironzola
Impegnandosi Intorno all'
Al massimo. Acqua fresca.
Dea Cvek Lara Ulika Razzi
Bevo
Ormai
Tanto,
Tanto;
Ingerisco
Golosamente il
Liquido fresco e cristallino
Immergendo i piedi nell'
Acqua in riva al mare.
Daniel Baseggio
Riflessioni degli alunni della IIIa della SE „Giuseppina Martinuzzi“ di Pola in merito alla IX edizione de „I colori dell' autunno“ – incontro degli alunni delle classi terze che si e' svolto a Rovigno il 13 ottobre 2017
Al mattino, alle otto in punto, siamo partiti con l' autobus alla volta di Rovigno. Appena arrivati ci hanno offerto la merenda e noi tutti contenti l'abbiamo mangiata. Poi ci hanno suddiviso in vari gruppi d' attivita' che avevamo scelto in precedenza. Io ho partecipato al gruppo di recitazione. Tutto il nostro gruppo ha imparato due bellissime canzoni e precisamente „La bella villana“ e „Su, su cavallo“. Mi e' piaciuto partecipare allo spettacolo al teatro „Gandusio“ dove tutti i gruppi hanno presentato i loro lavori o le canzoni e i balli imparati. Pero' non mi e' piaciuto il maestro del mio gruppo che pretendeva che sapessimo la canzone a memoria dopo aver letto il testo appena tre volte.
A spettacolo finito siamo saliti nell' autobus e siamo ritornati a Pola contenti e felici della giornata trascorsa in modo speciale.
Ela Ćakić
Venerdi', 13 ottobre, siamo andati a Rovigno dove abbiamo fatto la conoscenza con altri alunni delle classi terze delle scuole italiane dell' Istria, di Fiume e del Capodistriano.
Arrivati a destinazione ci hanno suddivisi in vari gruppi.Ogni gruppo ha svolto una diversa attivita'. Io ho partecipato al percorso storico. Ho imparato molte cose in merito alle isole di Rovigno e alla chiesa di Santa Eufemia. Abbiamo visitato il Museo della batana dove ci hanno spiegato la storia della barca tipica di Rovigno con il fondo piatto; questa visita al museo mi e' piaciuta piu' di tutto.
Anche se abbiamo camminato molto, non mi sentivo stanca.
Alla fine dell' incontro e della presentazione al teatro Gandusio siamo ripartiti verso casa dove sono arrivata stanchissima ma contenta di aver trascorso una bellissima giornata con i miei vecchi amici ma anche con dei nuovi conosciuti proprio a Rovigno.
Natali Zanco
Venerdi' scorso ci siamo recati a Rovigno per partecipare all' incontro „I colori dell' autunno“.
Tra i vari gruppi offerti ho scelto il percorso di canto e modellismo. E' stato bello e impegnativo imparare e cantare le „batinade“ cioe' i canti rovignesi e poi ho costruito pure il modellino della batana, la tipica barca del luogo. Mi e' piaciuta molto l' attivita' di questo gruppo perche' ho imparato molte cose sulla storia di Rovigno che mi e' parsa molto interessante ma ancor piu' mi e' piaciuto imparare la canzone della batana.
Finito le attivita' abbiamo pranzato sul molo dove si sentiva l' aria e il profumo del mare.
Quindi abbiamo tutti partecipato allo spettacolo dove abbiamo presentato cio' che abbiamo imparato durante le nostre attivita'. Alla fine siamo partiti per Pola e ci siamo ulteriormente divertiti con gli amici della terza b, scherzando e ridendo contenti.
Linda Radovan
Anch' io ho partecipato al percorso storico nell' ambito dell' incontro „I colori dell' autunno“ che quest' anno si e' svolto a Rovigno. Sono stata inclusa nel gruppo storico 3. Il nostro gruppo e' andato in giro per Rovigno e mi e' piaciuto molto sentire la storia della citta' e ho imparato molte cose nuove. La giornata e' trascorsa in un lampo. Mi sono divertita tantissimo con i miei amici e le tre insegnanti responsabili del gruppo. Per essere sincera, pero' preferisco la mia insegnante, la piu' buona del mondo.
Petra Balde
Venerdi' siamo andati a Rovigno per partecipare a „I colori dell' autunno“. L' incontro e' stato organizzato dalla scuola Bernardo Benussi. Io ho partecipato al gruppo di canto e modellismo. Ho costruito il modellino della batana e ho imparato cosa sono le batinade e pure a cantarle. Quindi il nostro gruppo e' andato a far visita alla Casa della batana e ha visitato la citta' di Rovigno. Mi e' piaciuto cantare, costruire ma non camminare con tutto quel peso dietro, con la borsa, il sacchetto della merenda e del pranzo nelle mani. La camminata e' stata dura e stancante e sinceramente non e' stato il massimo.
A fine giornata, dopo il grandioso spettacolo, ci siamo tutti salutati e poi siamo saliti in corriera dove abbiamo condiviso le nostre esperienze e commentato su come ci siamo divertiti. Ad aspettarmi davanti a scuola c' era la mia mamma con la mia sorellina e mentre ce ne andavamo a casa le ho raccontato subito della bella giornata appena trascorsa in modo diverso e divertente.
Laetitia Fosco
Venerdi' 13 ottobre siamo usciti davanti alla scuola ad aspettare l' autobus per andare a Rovigno per partecipare all' incontro „I colori dell' autunno“.Quando siamo arrivati davanti alla scuola italiana di Rovigno, ci hanno offerto la merenda e appena finito di mangiare ci hanno chiamato e suddiviso nei vari gruppi ed io sono stato incluso in quello olfattivo. Siamo subito partiti verso il centro e la nostra prima sosta e' stata al negozio“Profumo di Rovigno“.
Abbiamo potuto osservare e annusare tante fragranze di profumi, di saponi e di cuscini.
Mentre visitavamo la citta' le maestre ci hanno fatto annusare diverse fragranze di profumi e ci hanno spiegato come sono nati questi odori e quale parte di Rovigno ha dato il nome al profumo. Mi e' piaciuto molto il gioco „Indovina il profumo“ dove con le bende sugli occhi e solo annusando dovevamo indovinare le essenze delle varie piante, ma ancor piu' quando abbiamo presentato a tutti, a teatro, la nostra attivita' cioe' le nostre proposte per la composizione di un nuovo profumo.
Dopo il teatro ci siamo incamminati verso la riva, vicino al mare, dove ci aspettava il nostro autobus per portarci davanti alla nostra scuola.
Gabriel Peršić
Venerdi' 13, giorno del divertimento e come dice un' antica credenza…il 13 porta male…Infatti invece di recarmi con la classe a Rovigno, io mi sento male e rimango a casa.
La sera prima mi faceva male la testa e al mattino mi sono svegliato con la laringite.
La giornata e' iniziata proprio bene. Bevo il te' e lo sciroppo e invece di cantare e divertirmi con i miei compagni gioco con il mio fratellino. Arriva l' ora di pranzo e la mamma per rallegrarmi ordina la pizza…ummm, buona (questa e' stata l' unica cosa bella della giornata).
Mi dispiace tanto aver perso questa bella occasione di divertimento e studio particolare.
Adrian Kraljević
A.S. 2014/2015
I giocattoli agguerriti
Un giorno Marco ha convinto la mamma e il papà a comprargli dei soldatini di lego. Dato che non riusciva a decidere di che colore li volesse, i genitori gli hanno comprato due scatole: una di soldatini neri e l'altra di bianchi.
Arrivato a casa si è messo subito a costruirli cominciando da quelli bianchi poi è passato a quelli neri. Potete immaginare la sua sorpresa quando i soldatini, una volta costruiti, si sono messi a combattere uno contro l'altro; un bianco attaccava il nero e viceversa!
Marco era affascinato ma anche arrabbiato perchè i soldatini si distruggevano a vicenda e lui li doveva ricostruire. Dopo tre, quattro volte era stufo di doverli rifare ulteriormente e, dopo averci pensato su, gli è venuta una bella idea…
Ha costruito i soldatini per metà bianchi e per metà neri. In questo modo il combattimento tra i soldatini agguerriti cessò perché avevano capito di essere tutti uguali e che non c'era bisogno di farsi la guerra.
Raul Brussich, IVa
Lo spazzolino danzante
Un giorno sono andata con la mamma a fare la spesa e ho visto un bel spazzolino rosso e blu e l'ho pregata di comprarmelo. Siccome lei tiene molto all' igiene, è stata ben felice di accontentarmi.
La mattina dopo fui contenta di usare il mio nuovo spazzolino ma… dopo alcuni secondi mi cadde nel lavandino. Niente di nuovo, direte voi…ma questo spazzolino prese vita e si mise a ballare con la saponetta!!! Quando si calmò lo riposi e pensai di essermelo sognata.
Arrivò la sera e l'ora di lavarmi i denti. Appena afferrai lo spazzolino, questo sgusciò dalle mie dita e ricominciò a ballare e questa volta assieme al dentifricio.
Stufa di tutti questi balletti, lo riposi nella scatola delle cose che non mi servivano più.
Passarono dei giorni e io mi accorsi che quelle esibizioni mattuttine e serali mi mancavano molto, anche se mi facevano perdere un sacco di tempo. Così ripresi il mio spazzolino rosso e blu e lui, ancor'oggi, mi fa iniziare la giornata con un buon sano divertimento.
Chiara Cergnul, IVa
Il letto salterello
Una sera, quando sono andato a dormire e mi stavo già avviando nel mondo dei sogni…il mio letto ha cominciato a saltare…hop, hop, hop …una, due, tre volte e poi nuovamente hop, hop hop…All'inizio pensavo di sognare, ma poi i saltelli sono continuati e sono balzato giù dal letto SBALORDITO. Cominciai ad osservare il letto ma non vedevo nulla di strano. Allora chiamai i miei genitori, ma la mamma si è solo arrabbiata perché non dormivo ancora.
Sono ritornato a letto e nuovamente, al buio, il letto si è rimesso a saltellare. Allora io, pian, piano, pieno di paura ho chiesto al letto cosa stesse facendo e con mia sorpresa lui mi rispose: “Scusa se ti ho spaventato, ma devi capire che io sto da solo tutto il giorno e ora vorrei divertirmi un po' e giocare con te“.
„Come, adesso?“ – gli chiesi io, e aggiunsi: „Se la mamma ci sente, mi castiga per bene, e poi devo dormire perché altrimenti il controllo di matematica, domani, chi lo fa?“
Però mi era venuta un'idea. Mi sono messo d'accordo con il letto: ogni giorno andrò a letto un po' prima e potremmo giocare e saltellare assieme. Però zitti, zitti perché altrimenti la mamma si arrabbia e mi cambia il letto.
Eric Pamić, IVa
Amiche del cuore
Dalla prima volta che l'ho incontrata, sin dalla prima classe, ci lega una forte amicizia. Io e Ania siamo amiche inseparabili. Ogni volta che abbiamo litigato non siamo mai andate a casa senza chiederci scusa a vicenda. Lei è molto gentile con tutti e sta seduta alla mia sinistra, nella prima bancata. È simpatica e le piace giocare tantoe per questo siamo due amiche inseparabili. Ha un carattere dolce e gentile, da una mano d'aiuto a tutti; sa consolare anche chi è triste.
Ha i capelli castani, gli occhi scuri molto espressivi, è di bassa statura, magra ed elegante. Spesso indossa abiti sportivi e qualche volta si veste in modo elegante. A me piace così com'è perché è la mia amica del cuore e non la vorrei cambiare mai.
Veronica Stocco, IVa
La mia insegnante preferita
La mia insegnante preferita è la mia capoclasse e la conosco già da quattro anni. A volte, anche se la faccio arrabbiare e lei mi sgrida, non me la prendo, perché alla fine so che ha ragione e che mi vuole bene.
La cosa che mi piace di lei è come insegna e ci aiuta a conoscere e apprendere sempre cose nuove. Lei è una persona paziente e mi incute tranquillità. Infatti, quando iniziamo una lezione nuova, io ho paura che si riveli difficile da capire, ma lei con la sua calma mi fa passare l'ansia. E poi è sportiva come me e sa pure i risultati delle partite di calcio e i vari giocatori e allenatori.
Mi piace questa mia insegnante e se dovessi abbinarla a un frutto, la assocerei a un frutto delicato e saporito, come la fragola, con sopra la panna. A me piacciono le fragole con la panna e ogni volta che le mangio mi ricordo della mia insegnante preferita.
Patrik Rakitovac, IVa
Il mio nuovo amico
A febbraio mi sono trasferito a Pola e così frequento una nuova scuola e ho dei nuovi compagni.
Il mio nuovo amico si chiama Matej, è tanto spiritoso, simpatico e allegro. Ha la testa tonda, gli occhi scuri da furbetto e una bocca sempre sorridente. È snello e la sua camminata è veloce e sportiva. Lo conosco da poco, ma mi è piaciuto subito, dal primo istante che l'ho visto, come tutta la classe e le maestre.
Thomas Bardini, IVa
La mia maestra
La mia maestra è davvero buona, gentile e se non comprendiamo qualcosa, ce lo spiega trecentomila volte. È la mia capoclasse ed è già in età, ma non fa niente; lei ci insegna cinque materie.
Ha i capelli castano scuro, gli occhi blu e porta gli occhiali…sa tante cose ed è davvero in gamba, dentro e fuori scuola.
Luka Gorbunov, IVa
Il mio nuovo compagno di classe
Il mio nuovo compagno di classe si chiama Thomas. Lui arriva dall'Italia, da Montebelluna, una cittadina vicino Treviso.
Thomas è molto simpatico, e come me porta gli occhiali e cosa ancor più importante, gli piace giocare a calcio come me e i miei altri compagni di classe. Mi piacerebbe fare una partita, in cui io lui sfidiamo tutti gli altri. Sono sicuro che vinceremmo. E poi mi farebbe tanto piacere che accettasse il mio invito di venire a casa mia a giocare alla playstation.
In classe, Thomas è seduto vicino a Raul e da me lo separa il banco di Chiara e Rinesa. Speriamo che in futuro riesca a stare seduto in banco con lui.
Ivan Baseggio, IVa
La mia compagna di classe
Conosco Matea sin da piccolo e da quattro anni è pure una delle mie compagne di classe.
Matea sta seduta davanti a me e a volte mi nasconde la lavagna con la sua schiena perché è più alta di me. È molto simpatica e quando sorride le si formano due fossettine sul suo bel visetto. È sempre sorridente e di buon umore. Condividiamo gli stessi amici e ci divertiamo molto. Trovò però che si arrabbi troppo facilmente e, secondo me, anche senza motivo. È alquanto permalosa…per fortuna non spesso.
Matea è per me una compagna gentile, simpatica… sempre se non mette il muso.
Matea Boljunčić, IVa
Poeti in erba… classe IVa
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A casa mia A casa mia c'è sempre allegria: amici che vengono, amici che vanno, amici che fanno qualche danno. Tocca a me e mio fratello far ritornare tutto pulito e bello. Finalmente arriva la sera e la quiete… per mamma e papà due ore liete. Ivan Baseggio |
La scuola La scuola è…un dovere la scuola è…anche un piacere. La scuola è…un divertimento ma anche tanto pentimento… Ne combino di tutti i colori e a casa brutte notizie porto ma poi bene mi comporto.
Ivan Baseggio |
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La scuola La scuola è… studio ma anche divertimento, Durante le gite l'allegria regna regina. A scuola le aule brulicano di urla e grida ma quando l'insegnante arriva il silenzio s'attiva.
Rinesa Osmani |
La scuola A scuola andiamo e là ci divertiamo. La scuola è un'amica e non è una fatica. Le aule son tanto belle che mi sembra di vedere le stelle. Che dire dell'intervallo? È fantastico ancor più del ballo. A scuola impariamo e mai ci stanchiamo. Ania Bilić |
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La scuola La scuola è iniziata e con essa pure i doveri: studiare, scrivere, lavorare… E il divertimento? C'è pure quello. „Non ci posso credere, davvero!“ Quest'anno per me la scuola è… divertimento vero. Matej Fabris |
La scuola A scuola si deve studiare, ma si può anche giocare. Ci son gite e merende saporite. A volte lo studio una tortura può sembrare ma poi, durante le verifiche nella fortuna non serve sperare. Nella scuola ci son pure divertimenti, e tante vacanze sorprendenti.
Matea Boljunčić |
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A scuola A scuola: studio, quaderni e divertimento; si deve studiare e le sedie ben scaldare! Voti belli e voti brutti, nelle classi attenti tutti! Chiara Cergnul
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La scuola La scuola è …tanto divertimento e molti sorrisi. I doveri si devono a termine portare per poi con gli amici giocare.
Raul Brussich |
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La scuola A scuola andiamo in gita, studiamo, scriviamo, disegnamo e leggiamo. Non c'è solo il divertimento, per imparare ci vuole anche talento. Alle maestre sorrido quando faccio il mio dovere; ma durante gli intervalli la scuola è un vero piacere. Mia Rađa |
La scuola Che cos'è la scuola? Per me un sorriso, tanti amici, l'astuccio, la penna e i pasticci. Abbiamo i nostri doveri, scrivere, disegnare, leggere e studiare. Non fa niente, non mi lamento, a me la scuola piace come pure il divertimento. Eric Pamić
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La scuola La scuola: amicizia ed allegria, studiare, imparare, andare in gita, annoiarsi mai. La scuola è mia amica. Ogni giorno, a dire, mi invita che la scuola è la mia vita! Mihael Družeta |
La scuola Sento un allegro vociare, vedo una folla di bambini emozionati… Riuscite ad indovinare dove mi trovo? A SCUOLA. È iniziata. Cominciano lo studio e l'allegria, le gite e le vacanze… Gli amici mi aspettano. Veronica Stocco
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La scuola A scuola si studia… Uff…io voglio giocare. Ma che fare se non imparare? A scuola si può giocare ma studiare noioso può diventare. Perciò cara estate, ritorna presto così vado al mare a nuotare. Romeo Vojvodić |
La scuola A scuola mi piace andare, Studiare, leggere e sodo lavorare. Di allegria e sorrisi Ne è piena l'aria. La maestra è comprensiva… Vado a scuola Evviva! Evviva! Matteo Zorica |
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La paura Quando scende la sera e la notte arriva non posso dormire… La paura del buio si avvicina. Per fortuna ci sei tu… Mammina. Sarah Budičin |
La paura „Vattene paura!“- Brutto animale peloso. Sono grande e non mi spaventi. Vattene via e leva le tue grosse zampe dai miei sogni. Liam Šabić |
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La paura La paura non mi piace, perché vedo tante tristi facce. La paura non è rosa, ma nera e portentosa. Scorre nelle tue vene ma con un pizzico di corraggio non porta pene. Posso aver paura dei ragni e di fare da sola i bagni, ma quando la mamma mi è vicina non mi sento più piccina. Ania Bilić |
Paura Al cinema… „che terrore!!!“ Mamma e papà mi danno coraggio. Vampiri, zombi, civette con gli occhi rosso fuoco „che orrore!!!“ Non mi fate più paura, sono grande, non esistete. Vi posso guardare quanto volete. Matej Fabris
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Paura Nero, fitto buio VA VIA. Nella notte nera i tuoni mi fanno sussultare il sibilo del vento terrorizzare. Non posso dormire, Non posso stare a letto. Ecco la mamma che nella mia camera entra; ora, la brutta paura non mi spaventa.
Matea Boljunčić |
Paura Non la vedi, Non la senti, Ti vengono i brividi solo a pensarla. È la paura, la mia peggior nemica. Però so che, prima o poi, la supererò. Paura va via, la mia mamma è vicina. Veronica Stocco |
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Paura Arrivi piano, piano, quando con papà un brutto film guardo. Non mi fai dormire, mi metti ansia. Accendo la luce, leggo una bella storia e se non basta, chiamo la mamma che via ti spazza.
Nika Štifanić |
Paura Scura come la notte senza luna, brutta come le urla nel buio… Sto solo nel letto con gli occhi ben aperti… La mamma lascia la porta socchiusa e la paura se ne va delusa.
Raul Brussich |
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La scuola
La scuola non è una tortura,
per chi studia non c'è paura.
A scuola s'impara a scrivere, a leggere e a disegnare,
ma durante l'intervallo, anche a calcio si può giocare.
Se a scuola si è bravi, non ci sono problemi gravi.
Patrik Rakitovac
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A.S. 2013/2014
La scuola che vorrei…
Non vedevo l'ora di andare a scuola. Poi il primo giorno di scuola mi sono sentita un po' diversa, nuovi amici, nuove insegnanti, ma pian piano, giorno per giorno, mi ci sono abituata.
Oggi sono già in terza classe e bisogna studiare di più. La scuola non è noiosa, anzi, non ci crederete, ma mi piace. Me la cavo bene perché l'insegnante è bravissima e ci spiega tutto quello che dobbiamo imparare. Noi bambine siamo brave mentre invece i maschietti non proprio; alcuni parlano durante l'ora di lezione, certi cantano, altri ancora hanno la testa tra le nuvole o copiano dai compagni.
Quest'anno anche mio fratello è diventato uno scolaro e per lui è stata un'esperienza fantastica. La sua materia preferita è la matematica ed io gli insegno tutte le cose che ho imparato.
In conclusione vorrei dire che mi piace la scuola, che è meglio dell'asilo e che non vorrei cambiarla per niente al mondo.
Veronica Stocco, III a
A me piace andare a scuola, giocare con i compagni anche se litighiamo, sfidare i ragazzi della classe parallela a calcio. Mi disturba però quando alcuni miei compagni parlano durante le ore di lezione ed io e le ragazze della classe non possiamo ascoltare l'insegnante.
A questo proposito vorrei fare dei cambiamenti e precisamente far diventare i maschi della classe più buoni delle femmine ed io desidererei tanto diventare più bravo della mia insegnante.
Mateo Prelesnik, III a
A me piace la scuola e faccio volentieri i compiti ed ascolto le maestre. Se potessi cambiare qualcosa, sostituirei i dintorni della scuola con muri puliti, senza scarabocchi e scritte indecenti. Vorrei pure un'aula più grande da poterci muovere in libertà (siamo in tanti e lo spazio è limitato).
Per quanto riguarda le maestre, non le vorrei cambiare, anche se l'insegnante di lingua inglese non la capisco troppo bene.
Desidererei invece poter cambiare il comportamento di certi alunni, ma non dico quali. Infatti la mia insegnante ci dice sempre di alzare la mano quando vogliamo parlare, ma loro parlano sempre in coro e cio' non lo sopporto perché non posso dire la mia versione.
Un'altra cosa che non mi piace affatto è quando i maschi si picchiano.
Chiara Cergnul, III a
Non ci crederete mai, ma a me la scuola piace un sacco!
Mi diletto a giocare con i compagni, ma non con tutti, perché alcuni sono bravi altri invece sono maleducati o noiosi; però non voglio nominarli perché non mi pare sia una bella cosa.
Mi piace soprattutto giocare a calcio con il mio migliore amico Mateo Š.
Tutte le insegnanti sono brave anche se l'insegnante d'inglese non la capisco sempre, ma questo non mi dà fastidio affatto.
Per finire posso dire che la scuola è veramente bella.
Matej Fabris, III a
A me piace la scuola e non desidero cambiamenti. Forse, a dire il vero, qualche cambiamento lo vorrei fare… se potessi, modificherei il comportamento dei ragazzi della classe. Infatti a loro piace giocare a calcio, ma sfortunatamente vogliono vincere tutti e alla fine litigano sempre. Sono così noiosi! Poi, anche se non è colpa sua, sostituirei l'insegnante d'inglese perché non capisco un tubo di quello che spiega.
Per finire devo dire che la scuola e lo studio mi piacciono tantissimo. Non vedo l'ora di passare in quarta classe.
Questa scuola non la cambierei per niente al mondo.
Nika Štifanić, IIIa
La scuola non piace alla maggior parte dei ragazzi, ma a me, anche se sembra incredibile, piace tantissimo. Sono felice quando, durante il riposo, posso giocare con gli amici; posso leggere e divertirmi con Matej. Lui mi aiuta nei compiti e mi da consigli come fare il bravo in classe. Comunque vorrei fare dei cambiamenti per quanto riguarda i dintorni della scuola…farei ridipingere di fresco i muri e cancellare quelle scritte orribili così la mia scuola sarebbe bellissima. E, ehm… si potrebbe cambiare l'insegnante d'inglese?... a volte non la capisco proprio.
Eric Pamić, IIIa
A me piace la scuola così com'è, ma se dovessi cambiare qualcosina, direi che i dintorni dovrebbero essere più puliti come pure la mia classe (ma questo dipende dai miei compagni che vengono ripresi dall'insegnante ogni giorno per il loro disordine). Mi piacerebbe poi che la condotta dei miei compagni maschi fosse migliore. Le mie insegnanti sono bravissime e impariamo ogni giorno qualcosa di nuovo ed interessante e questo mi piace molto.
Io faccio sempre i compiti, studio e porto l'occorrente e per questo l'insegnante non mi sgrida mai.
In conclusione vorrei dire che la scuola è bella ed interessante e mi piace molto, che vado d'accordo con i miei compagni e che imparo tante cose.
Ania Bilić, IIIa
Già da piccola volevo andare a scuola e non all'asilo. Pensavo che là fosse più divertente ma ora capisco che non è proprio così facile.
Mi piace la mia classe però, se potessi cambiare qualcosa, cercherei di far studiare di più certi alunni, che „un ragazzo“ non dicesse brutte parole e che tutti i maschi fossero più buoni.
Io ho tante amiche e mi diverto con loro e quindi la scuola è piacevolissima oltre che interessante.
Per quanto riguarda le maestre, non voglio cambiare assolutamente niente, mi piacciono tutte.
La mia scuola è proprio quella che desideravo sin da piccola.
Matea Boljunčić, III a
La fiaba è vita
Mercoledì, 20 novembre 2013, gli alunni della S.E. „Giuseppina Martinuzzi“ si sono recati alla Comunità degli Italiani per incontrare una scrittrice italiana di romanzi fantasy, Silvana De Mari. La signora De Mari è anche medico ed ha prestato servizio nei luoghi più disastrati del nostro pianeta.
Durante l'incontro la De Mari ha parlato del suo libro „L'ultimo elfo“, ma anche in generale delle fiabe che facilmente, per contenuto, possono venir collegate anche alla vita di ogni giorno, alla psicologia, alle emozioni.
Alla fine gli alunni le hanno posto delle domande alle quali lei ha risposto in modo simpatico, dimostrando grande disponibilità.
A incontro concluso gli alunni hanno fatto ritorno a scuola.
Tobia Vidos e Tina Rojnić, VIIIb
Resoconto dell'incontro con la scrittrice italiana Silvana De Mari
Il 20 novembre gli alunni della SE Giuseppina Martinuzzi e gli alunni della Dante Alighieri hanno avuto un incontro letterario con Silvana De Mari, una scrittrice italiana. Silvana De Mari iniziò il suo discorso parlando delle favole, per poi proseguire raccontando episodi della sua vita: era interessante perché ha unito molti fatti ridicoli a momenti seri. Quando terminò rispose alle nostre domande in modo anche divertente. È risultato essere un incontro gradevole.
Rony Geromella, VIIIa
Oggi gli alunni della scuola elementare Giuseppina Martinuzzi, hanno incontrato Silvana De Mari, che ha parlato dei suoi libri. L'hanno incontrata alla Comunità degli Italiani di Pola, dove ha parlato un po' della sua carriera. Gli alunni, infine, le hanno posto delle domande alle quali lei gentilmente ha risposto.
Mateo Kocev, VIIIa
Il giorno 20 novembre 2013 gli alunni delle scuole italiane di Pola, media ed elementare, hanno avuto un incontro con la psicologa e scrittrice italiana Silvana De Mari. Ci ha parlato, scherzando e sorridendo, sia di letteratura in generale, sia dei suoi libri di genere fantasy. Gli alunni si sono divertiti e hanno posto delle domande alle quali Silvana De Mari ha risposto volentieri.
Luka Šiljan, VIIIa
I colori di Cittanova
Venerdì siamo stati a Cittanova. Già al mattino è venuto giù un forte acquazzone che ci ha accompagnati fino a Cittanova. Entrati nella sala del cinema abbiamo trovato tutti gli alunni delle terze classi delle altre scuole italiane; eravamo là dentro in più di trecento bambini. Ci hanno offerto le fritole e i crostoli.
Dopo i discorsi di rito, siamo andati alla ricerca della postazione del proprio gruppo e dell'insegnante responsabile. Io, Ania e Veronica, le mie compagne di classe, eravamo nel gruppo del carboncino-olivo in compagnia di tanti altri bambini di varie scuole. Le insegnanti ci hanno spiegato la tecnica del disegno a carboncino e come osservare e poi disegnare il rametto d' olivo che hanno posto sul tavolo davanti a noi. Lavorare con il carboncino, per me, è stata una nuova e esperienza, molto eccitante.
Quando abbiamo finito, abbiamo attaccato i disegni al muro e siamo andati a pranzo.
Dopo abbiamo fatto un giro per la città di Cittanova e ci siamo fermati pure a giocare nel parco. Quindi siamo ritornati alla sala del cinema dove è stata allestita la mostra dei disegni, delle decorazioni; il gruppo della recita e del ballo ha presentato una scenetta tratta da „La sirenetta“ accompagnata dal corpo di ballo.
Infine siamo andati ad aspettare la corriera che ci ha riportati a scuola.
A me è piaciuta tutta la giornata di lavoro fuori sede perché mi sono divertita disegnando, giocando nel parco e, cosa più importante, mi sono trovata una nuova amica.
Matea Boljunčić, IIIa
I colori di Cittanova
Venerdì, 11 ottobre, siamo partiti per Cittanova. Quando siamo arrivati, ci hanno accolto con i crostoli, le fritole, i croassant e con del cacao caldo.Finita la merenda, siamo entrati nella sala del cinema dove ci siamo divisi in quattordici gruppi.
Dopo aver fatto tutto il nostro lavoro e precisamente il mio gruppo ha costruito degli strumenti musicali con dei tubi di cartone con dentro dei materiali diversi come la sabbia e il riso, siamo andati a passeggio e successivamente ci siamo fermati al parco.
A fine incontro abbiamo ammirato la mostra di tutti i lavori creati dai bambini di diversi gruppi di lavoro.
Siamo ritornati a casa tutti contenti. Io ero felicissimo della bella esperienza vissuta e come ricordo ho un bellissimo strumento musicale tutto decorato.
Eric Pamić, IIIa
I colori di Cittanova
La giornata di Cittanova mi è piaciuta molto perché ho incontrato nuovi amici e mi sono divertito a costruire un quadro con pezzi di cartone ondulati e ho potuto anche incontrare e conoscere altre insegnanti.
Nell' ambito del mio gruppo, abbiamo lavorato a quattro quadri molto particolari, il cui motivo era la città di Cittanova.
Mi ha fatto molto piacere come ci hanno accolto al mattino con i crassant, fritole, crostoli e cacao; il pranzo non è stato di meno.
Abbiamo fatto poi anche una bella passeggiata per la città.
Alla fine abbiamo presentato i nostri lavori e un gruppo ha eseguito una scenetta da „La sirenetta“ con tanto di balletto.
Siamo ritornati a scuola felici e contenti.
Patrik Rakitovac, IIIa
I colori di Cittanova
Venerdì la nostra maestra ci ha portato a Cittanova, per partecipare al consueto incontro „ I colori dell' autunno“ , dove si danno appuntamento , ogni anno, tutti i bambini delle terze classi di tutte le scuole italiane dell' Istria e di Fiume (eravamo più di trecento bambini).
Tutti noi eravamo suddivisi in gruppi diversi.Io facevo parte del gruppo ballo e recita e con me c' erano le mie compagne di classe Mia e Roberta.Le maestre responsabili erano simpaticissime. Mia ballava mentre Roberta ed io recitavamo; io avevo il ruolo di Ursula, la cattiva. Era tutto molto bello e ho conosciuto pure una bambina di nome Lana che è diventata mia amica.
Dopo aver pranzato abbiamo visitato la città. La passeggiata lungo la riva è stata fantastica!!! C' erano delle onde altissime che si infrangevano sugli scogli alzando una nuvola di goccioline d' acqua.
Successivamente ci siamo fermati al parco giochi situato davanti al cinema.
Quindi abbiamo presentato la nostra scenetta e ammirato tutti gli altri lavori creati dagli altri bambini presenti all' incontro.
Sono ritornata a casa molto contenta e piena di belle impressioni.
Chiara Cergnul, IIIa
I colori di Cittanova
Venerdì siamo stati a Cittanova con tutti gli alunni delle terze classi.
Siccome pioveva a dirotto, quando siamo arrivati abbiamo fermato tutto il traffico e accompagnati dai vigili e dalle insegnanti abbiamo raggiunto la sala del cinema.
Appena giunti lì, ci hanno offerto le fritole e i crostoli. Mmmm, che buoni!!!
Dopo ci siamo divisi in gruppi e abbiamo raggiunto la nostra postazione che era situata nella scuola elementare di Cittanova.
Il mio gruppo era quello della matita e dopo che le maestre ci hanno distribuito i colori, i fogli e i cartoncini, abbiamo inventato degli originalissimi acrostici inerenti i colori di Cittanova.
Successivamente siamo ritornati al cinema a lasciare i nostri lavori e quindi siamo andati a visitare la città.
Mi è piaciuta molto questa particolare giornata fuori sede, la passeggiata, i giochi nel parco e specialmente inventare gli acrostici, di cui non avevo mai sentito parlare prima.
Luka Gorbunov, IIIa
Visita al museo Sacri Cuori e alla Zerostrasse
L'altra settimana abbiamo visitato la mostra „Gli Istri in Istria“ presso il museo Sacri Cuori . La visita è stata interessantissima perché abbiamo potuto conoscere come vivevano i nostri antenati, come si vestivano, quali utensili adoperavano, come lottavano e di cosa si occupavano.
Però mi è piaciuta di più la visita alla Zerostrasse che è un insieme di gallerie sotterranee che passano sotto il centro storico della nostra città, costruite durante i primi anni del ventesimo secolo, prima della prima guerra mondiale e servivano come rifugio dagli attacchi del nemico.
Tutti noi procedevamo in fila, ma alcuni miei compagni, come sempre, facevano arrabbiare la maestra, mentre le ragazze la ascoltavano attente.
Ad un certo punto, alcuni maschietti sono corsi avanti e si sono nascosti in una nicchia e poi, con un balzo, sono saltati all'improvviso davanti alle ragazze che hanno urlato per lo spavento tanto che alcune hanno avuto un attacco di panico mentre gli altri ridevano divertiti. È stato uno spasso!!!
La visita alla Zerostrasse è stata bellissima, interessante ei miei compagni l'hanno fatta diventare anche divertente.
Mihael Družeta, IIIa
Che bello fare il pompiere!
Da grande voglio fare il pompiere per spegnere gli incendi e salvare la gente.
In caserma farò merenda e mi riposerò dopo il duro lavoro.
Quando suonerà l'allarme dovrò prepararmi in trenta secondi e salire sul camion, e come un fulmine correrò a spegnere l'incendio.
Quando il problema del fuoco sarà risolto, assieme ai miei compagni pompieri cenerò.
Ah, che bella la vita del pompiere.
Mihael Družeta IIIa
Visita alla caserma dei pompieri
Lunedì sono andata assieme ai miei compagni di classe a far visita alla caserma dei pompieri dove lavora il mio papà.
Lui ci ha mostrato tante bellissime ed interessanti cose come l'attrezzatura dei vigili del fuoco, i camion, le asce e ci ha fatto indossare le giacche e i caschi. Poi ci ha fatto visitare tutti i luoghi della caserma come l'officina, la palestra, il refettorio, la sala giochi e le camere dove si riposano i pompieri; tutti ci siamo sdraiati sui letti. Poi, tutti i miei compagni ed io abbiamo tagliato dei tubi con delle enormi tenaglie .
Alla fine il mio papà è andato tanto in alto con la scala posta sul camion.
Sono stata tanto felice di rivisitare la caserma dei pompieri assieme ai miei compagni di classe.
Roberta Šiljan IIIa
Voglio fare il pompiere!
Io voglio fare il pompiere perché questo lavoro è molto interessante.
I pompieri fanno tante onorevoli cose come salvare la gente, spegnere il fuoco, tirare fuori dalle automobili i passeggeri incastrati tra le lamiere.
E poi i pompieri hanno dei bellissimi camion tutti rossi…
Ecco perché voglio fare il pompiere.
Matea Boljunčić IIIa
Visita alla casema dei pompieri
Ieri, l'insegnante ci ha portati a visitare la caserma dei pompieri dove ci ha accolto David, il papà di Roberta che è la mia compagna di classe. Abbiamo visitato le stanze da letto, la sala giochi, la mensa; abbiamo provato ad indossare l' ttrezzatura da pompiere e abbiamo fatto scattare l'allarme. Tutta la visita mi è piaciuta tantissimo, ma in particolare la palestra dove si allenano i vigili del fuoco. Il papa' di Roberta, che di mestiere fa il pompiere, è salito pure sulla scala del camion e poi ci ha fatto tagliare dei tubi con delle grosse tenaglie.
Mi sono divertita un mondo e spero un giorno di ritornarci.
Siamo ritornati a scuola felici e contenti.
Veronica Stocco IIIa
Visita alla casema dei pompieri
Lunedì sono andata a visitare la caserma dei pompieri con la maestra e con i miei amici di classe.
La visita è stata bella e molto interessante. Il papà di Roberta, che fa il pompiere, ci ha mostrato le loro attrezzature, i camion, le camere dove si riposano e il loro luogo preferito in caserma cioè la cucina.
Abbiamo visto pure la sala giochi e abbiamo tutti tagliato dei tubi di ferro con delle enormi tenaglie. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è vedere il papà di Roberta salire su, su in alto sulla scala del camion.
Siamo ritornati a scuola molto felici di ciò che abbiamo visto.
Chiara Cergnul IIIa
A.S. 2012/2013
LETTERA AL CANTIERINO
Ciao, cantierino, desidero vederti
e la mano porgerti.
Lavori molto,
lavori sodo,
sei un gran lavoratore
ma non sei un viticoltore.
Ti impegni duramente
alleni corpo e mente
con forza travolgente.
Ti è caro
ogni varo:
preziosa è la nave che partirà
lontano, lontano navigherà.
Sopporti con dignità
venti caldi e freddi
e li affronti
con grande professionalità.
Il tuo lavoro è travolgente
sei l'orgoglio di tutta la gente!
Marcia, marcia
sul ponte del passato,
che diventerà il ponte del futuro
ne sono sicuro!
Auguri caro cantierino,
stimato cittadino,
sei per me lo stemma nazionale
che da lassù
fai l'occhietto
a noi che stiamo giù.
ANTONIO RUPČIĆ, IVa
